martedì 27 marzo 2012

TRADIZIONE CRIMINALE .

Ho giá affermato qui , piú volte , che l'India e la sua Cultura esercitano su di me un fascino impressionante .
So di essere attratta dall'esotismo in tutte le sue forme , lo constato spesso quando mi trovo a dover prendere una decisione o selezionare un prodotto da acquistare .
Chiamatela pure " eccentricitá " , é una caratteristica di cui vado fiera .
Secondo me , é un segno importante d'apertura mentale .
Infatti , quegli " Occidentali " che si lascino spesso vincolare dai propri usi e costumi di vita , precludendosi l'accesso ad ogni alternativa , corrono il rischio di fossilizzarsi ed inaridirsi .
Io penso che si debba , invece , aprire le porte ad ogni ideologia , indipendentemente dalla sua origine , storica e geografica .
Dobbiamo sapere come fagocitare nel comportamento quotidiano anche elementi che non fanno parte delle nostre tradizioni , o che paiono infrangere quei parametri prevalenti che abbiamo scelto per regolarci la vita .
La " Globalizzazione " si estrinseca , pur in modo riduttivo , esercitando tolleranza verso ordinamenti sociali che non costituiscono la base , di quella che noi consideriamo essere una convivenza civile .
Sono cosciente di questo principio e cerco di applicarlo .
Ogni tanto - peró - mi vedo confrontata da situazioni che mi paiono insostenibili .
Il sistema delle " Devadasi " é un esempio blatante .
Ne sono venuta a conoscenza leggendo la relazione d'un viaggio in India , intrapreso da un mio conoscente .
Alcuni riferimenti alla pratica della " Prostituzione Sacra " hanno immediatamente risvegliato la mia curiositá ed interesse .
Cosí ho cercato di documentarmi in Rete ed attraverso una persona che , avendoci vissuto a contatto diretto , si puó definire un'attendibile " Testimone Oculare " .
Questa giovane signora , che é portoghese , nata a Lisbona , ha passato metá della sua vita a Jaipur , in quanto moglie d'un dignitario Indiano .
Che sia ritornata qui , sconvolta , dopo tristi vicende che hanno sanzionato il suo divorzio , é , purtroppo , un'implicta conferma di quanto lá sia difficile integrarsi per una " Outsider " .
In quella Societá , basata ancora sulla " Caste " che influenzano i diritti di ogni cittadino , non s'offrono grandi opportunitá a chi viene da fuori .
Dai suoi racconti mi risulta chiaro che gli sforzi del Governo centrale , impegnato ad eliminare ogni abuso basato su principi discriminativi , non hanno ancora attinto i risultati sperati , nonostante le frequenti pressioni esercitate anche dalla comunitá internazionale .
La fuga dall'India si riveló l'unica soluzione pratica per risolvere i problemi esistenziali di quella mia connazionale .
Nel caso d'una Devadasi , invece , raramente esistono speranze d'affrancarsi , tante sono le implicazioni , che finiscono per negare ogni via d'uscita .
Questo Rito , che giá nel 300 d.C. era una consuetudine molto radicata , e conobbe grande rilevanza durante lunghi periodi nel corso della storia dell'Induismo , negli anni '20 del secolo scorso venne messo in discussione , se ne dubitó la legalitá , e fu ufficialmente abolito nel 1988 per decreto ministeriale .
In pratica , peró , in molte regioni dell'India , soprattutto al Sud , le usanze cosiddette " popolari " sono dure a scomparire e le Devadasi costituiscono ancora un importante componente della popolazione .
Se le etnie ubicate in regioni meridionali ne sono le piú avvezze , il fenomeno peró non conosce confini , assume portata nazionale , dato che si calcola che nei bordelli di tutte le grandi cittá , finiscono per lavorare piú del 90% delle Devadasi .
La casta degli " Intoccabili " ( una delle piú infime nella scala sociale ) fornisce la maggioranza di queste sventurate .
Ma , trattandosi di un " Voto " mistico , non si puó assolutamente affermare che non esistano Devadasi provenienti da ceti abbienti , da famiglie di elevato potere economico e di grande formazione umanistica .
Il termine , composto dalle parole " dedi " e " dasi " , rispettivamente " dio " e " schiava " , ne indica in modo inequivocabile la componente religiosa .
Molte giovani ragazze venivano chiamate ad esibirsi in modo sensuale e sessualmente provocatorio , indossando abiti e gioielli suggestivi , secondo i canoni della danza Odissi , alla corte dei Raja ed in palazzi signorili , prima ancora che fossero i Templi Hindú a reclutarle .
Peró , nel contesto " secolare " le loro attivitá si limitarono a fini estetici ed artistici , professavano castitá , difendendo la propria verginitá come un attributo prezioso .
Al cospetto dei Bramini ( Sacerdoti ) , invece , il loro compito fondamentale divenne subito quello di soddisfare sessualmente chi frequentasse il Tempio .
Vengono incaricate di adornare alcune sale , decorandole con ghirlande di fiori , e si afferma che i loro doveri ( seva ) siano esoterici ed estremamente propiziatori .
La loro presenza garantisce Fortuna e Felicitá generale .
Ma tutti i pellegrini ed i signorotti della zona sanno perfettamente di poter sfogare i propri istinti con quelle graziose schiave sacre , contando sulla loro totale disponibilitá .
Il matrimonio con la Divinitá ( quasi sempre Yallama , dea dell'Amore e della Feconditá ) , che permetterebbe di attingere un livello superiore , escludendo qualsiasi contatto con altri esseri umani , in pratica viene consumato , fin giá dalla prima notte , in un angusto letto , offrendo la propria intimitá a chi paghi per assicurarsela .
Alla cerimonia d'iniziazione , imbevuta di misticismo e , perlomeno , caratterizzata da un minimo di scenografia , seguono , poi , corollari di grande squallore .
Mi stravolge pensare che questo losco traffico avvenga sotto l'egida delle autoritá ecclesiastiche , e che la religione venga ancor'oggi usata per perpetuarlo .
Pensate che , solitamente , i genitori d'una futura Devadasi decidono di " offrirla " quando é ancora una bambina d'un anno o due .
Fingono di assecondare il volere divino , che farebbe crescere in modo particolare una ciocca di capelli ( jat ) sul capo delle " designate " .
In realtá sono le mamme stesse che , di notte , annodano un ciuffo per farlo apparire prominente .
D'allora i capelli della figlia non vengono piú tagliati , in modo che tutti possano identificarla e riconoscerne il destino .
Poi , molto prima dell'inizio della sua pubertá ( spesso a soli 6/7 anni ) , se di aspetto grazioso ed attraente , sará scelta da una veterana che si finge Medium , e che le donerá una collana che serva da simbolo .
Da quel momento , i genitori non ne saranno piú responsabili , finirá di essere per loro un costo nel budget famigliare ed , un giorno , la richiedente d'una dote , per diventare il trastullo sessuale di chiunque se la trovi accanto .
In cambio riceveranno solo una minima parte dei proventi derivanti dalla prostituzione della figlia .
Si impegneranno a ricordarla , dando il suo stesso nome ad una delle loro nipoti .
A me interessa che sappiate che non sto raccontandovi antiche leggende , o pratiche ormai anacronistiche , ma eventi contemporanei ancora molto comuni in quella parte di mondo .




3 commenti:

dfgdgdg ha detto...

Beh, questo è sorprendente.
Una volta che ha visto tutto ciò che accade in Corea del Nord, ed è incredibile come così ci possono essere situazioni in questi tempi, come nel nome dei costumi, tradizioni, religioni così tante persone soffrono molte cose, dopo tutto questo tempo per imparare da i nostri errori lì tutto questo.
Chiaramente, ci sono culture molto ricche, come l'India, tutte le culture orientali, alcuni africani o sudamericani, ma anche dietro alcune usanze ci sono cose che non approvano. ma è difficile pensare come una religione o personalizzato può atropellas i diritti delle persone, diritto di scegliere, la libertà. Quanto è difficile tutto questo è che la lotta ha una lunga tradizione, ma sicuramente qualcosa che si dovrebbe fare.
So che molte culture non sono d'accordo con lo stile di vita occidentale, come consumatori e fanno cose moralmente sbagliate, ma dificl vederli dal di dentro, solo che noi siamo giustificati con parole come l'economia, la globalizzazione o la tecnologia, ma si nascondono anche situazioni improprie.
Penso che un denominatore comune in tutti i paesi e tutte le culture, deve essere la libertà ei diritti di ogni persona.
E questo è bene che ti piace la cultura dell'India, è una cultura interessante, ma come tutto il resto, ha il suo lato in cui è notte.
saluti e scusate la mia grammatica, ma utilizzare un traduttore

Anonimo ha detto...

ciao Pincocarla...hai fatto bene a segnalare questa tradizione rivoltante. Io sinceramente non lo sapevo. Bisognerebbe farlo leggere in Italia a certe pseudo-femministe che sempre tese ad evidenziare ogni aspetto della brutale cultura maschilista (salvo scoprire che la loro è pura lotte per il potere, leggi quote rosa) si dimenticano del modo disgraziato in cui vivono tante donne nel resto del mondo.
Citano 2000 documenti di qualche autorità internazionale sulla discriminazione di genere, evidenziando come in Papuasia o nel Togo le donne sono meno discriminate: salvo scoprire (come nel caso dell'India, potenza mondiale emergente) che sussistono situazioni di pura schiavitù.
Come quella che tu hai segnalato.

Il Mondo Capovolto ha detto...

Si purtroppo è così. Io sono stata in India e per quanto io sia rimasta affascinata da quel paese per i suoi colori straordinari disseminati ovunque, trovo alla stesso tempo che esistano ancora troppe usanze e riti assolutamente disumani.
Per certe cose è un paese che si è evoluto...ma per altre..ci vorrà un'infinità di tempo forse per evolversi..