Ogni due o tre giorni , una voluminosa nave , proveniente dalla Civilizzazione , ormeggia nella Baia dei Selvaggi .
Nella sua capiente stiva trasporta oggetti d'ogni forma e dimensione , creati con l'esclusivo intento di divenire mercanzia ed arricchire chi si dedica a commerciarli .
Rapidissimo é il processo di trasferimento del carico , che viene sistemato su zattere per raggiungere la terra ferma .
Ma , poi , sulla spiaggia , il mercato allestito dai venditori d'illusioni consumistiche , non sempre si rivela economicamente produttivo .
I selvaggi - infatti - invece di gironzolare tra le bancarelle per acquistare prodotti a cui non attribuiscono alcuna importanza , osservano la traiettoria delle nuvole , gesticolano ad ogni onda che s'infrange sul litorale , solleticano con le dita le fronde piú ribelli , sospirando , se il vento si permette di sollevare sabbia e scompigliare i drappi stesi al sole .
I selvaggi - infatti - invece di gironzolare tra le bancarelle per acquistare prodotti a cui non attribuiscono alcuna importanza , osservano la traiettoria delle nuvole , gesticolano ad ogni onda che s'infrange sul litorale , solleticano con le dita le fronde piú ribelli , sospirando , se il vento si permette di sollevare sabbia e scompigliare i drappi stesi al sole .
2 commenti:
Perché tornare a vendere ogni due tre giorni dove non si vende un tubo, allora? ;)
Lo chiedi a me , Franco , o la tua domanda é pleonastica ?
Se proprio devo esprimere un'opinione personale , direi che la logica del consumismo m'é sempre sfuggita ...
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