giovedì 17 settembre 2020

AFFANNI SIGILLATI IN GUAZZI D'ECO IMPERTINENTE.









Affanni sigillati in guazzi d'eco impertinente, affievoliscono ogni lamento sospeso nel vuoto, zittiscono il fragore di dissolvenze angosciate ed inebetite.
Contaminano scenografie ridondanti, scontrosi quanto insulse passioni riflesse in biechi crepitii di sincopati passi sul greto che si trasforma in pastura ondeggiante e fantomatica. 
Avanzano verso miraggi informi, che scambiano per traguardi rassicuranti.
Ispezionano il cilindro di vortici che riassemblano il circumnavigare del tempo, calandosi in dinamiche scagliate come dardi incandescenti, corteggiano anatomie smerigliate, e ricerche intraprese al ritmo d'elucubrazioni dondolanti.
Osteggiano nubi assopite, nel tentativo di contornare tregue scabrose, e rincorrere plasticitá alitanti contro vento.
Nell'adulazione viandante, trasportano irriverenti segreti, implicano smisurate percosse, scolpiscono aritmie e movenze di portata cosmica. 



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