mercoledì 30 settembre 2020

L'ECO DI SCORCI CROMATI







L'eco di scorci cromati che squillano attimi di presupponenza, in sinuosa movenza scandaglia la soglia incorporea d'intorpiditi rigurgiti di tristezza, prima d'adagiarsi soffice sul letto di prammatiche insinuazioni, levigando, dietro l'ombra di brividi assillati, la sequela di nitidi peduncoli nel crogiolo dei sogni nascenti.
Si schiera tra premiti e sospiri, emessi dal covo che, rilievi di luminosa anchilosaggine, decorano di sfumature gorgoglianti.
Tesse percezioni intrepite, alla ricerca di confini estranei al percorso prediletto dai suoni della lusinga.
Soppesa inconsistenti segmenti di virtú, per addestrarli al motto delle stelle.
Disperde, tra appendici di migrazioni trasparenti, gli approcci flebili, attraverso i quali, illogici ardori lusingano avvolgenti convogli di enfasi imprendibili.


  

lunedì 28 settembre 2020

DENSI LEGAMENTI DI COMPLICITÀ












Densi legamenti di complicitá esaltano intrecci spudorati d'avvenenza passionale.
Schioccano espansioni e spasmi sospesi, stemperando emozioni bollenti nei chiaroscuri incostanti, che, ritmiche stagioni della mente, catapultano su soffici vapori, condensati in religioso silenzio.
Si fondono in connubi languidi ed evanescenti, rovistando sussurri in soliloqui riproposti, affilando istanti di buio disarmato dall'offuscante idioma dei sensi.
Sconcertano semicerchi annodati, increspando la superficie di supposizioni stremate.
Imprimono, sottovoce, patine distillate dal respiro incostante, che dissolve sottigliezze, ed acute manciate d'energia scaturita dal frastuono di consuetudini specchiate.
In affreschi ansimanti d'elusive rinascite, trattengono filigrane, consunte quanto il languido percorso d'assiomi approdati su muri nascosti, prolungano artifici eclettici e vertigini menzognere.
Alimentano richiami di sgarbi primordiali, contornano pensose impudenze, per raggiugere traguardi scanditi in vortici slanciati, emigrano collisioni elastiche verso fugaci presupposti fallacemente impregnati di sfuriate attonite ed incisive.






martedì 22 settembre 2020

VAGANO MIRAGGI STRAVAGANTI.








Tra le brume d'inappagati accenti di languidezza, vagano miraggi stravaganti, svicolano lubriche motivazioni che non saprebbero governarsi altrove.
Un timido effluvio ne sparpaglia i sospiri cadenzati, esala volontá compresse, intingendole in rugiade allegoriche e stantie.
Abboccate sfuggenze di sommesse estemporaneitá, spesso frequentano le memorie furtive, che rinascono con guizzo istintivo, ed aggiornano il nesso di spregiudicate matrici predilette da appigli verdeggianti.
In sospeso, tra congestionati incanti d'irrealtá, ed astute proiezioni di fatali prodigi, avvenenze speziate scivolano trascinandosi dietro venature iridescenti.
Accentueranno il rimbombo d'un talismano, quando striscianti ombre di passionalitá profonda, invaghendosi d'eclissi apatiche, rincorreranno sapori masticati durante intrecci di messaggi penzolanti da arcobaleni capovolti.




lunedì 21 settembre 2020

SOMMOSSE INTRAPRENDENTI









Sommosse intraprendenti, modellano le zolle incolte dell'ironia discinta, che dissemina indulti restii a calcare il soppalco, dove tonfi, smacchi ed immagini riflesse mormorano come rimproveri severi.
Sciolgono ipotesi minute, dispiegano morbidezza bacchettata, incantano pertugi alteri e parabole roboanti.
La loro fluidità magnetica addolcisce crudeli mozioni esistenziali, frastorna la gramigna che il vento si rifiuta d'accarezzare, interpreta il tintinnio di voluttá iridescenti, che, premeditate circostanze, imprimono sulla superficie di parole lievi e disagiate. 
In un congiungersi di rimestii vaporosamente periferici, tramutano lusinghe in comandamenti improponibili, scandiscono percussioni folli esasperando cronache partorite, in modo astratto, tra diametri distorti, stormi di sotterfugi congestionati e fili d'erba raccolti per dispetto.






giovedì 17 settembre 2020

AFFANNI SIGILLATI IN GUAZZI D'ECO IMPERTINENTE.









Affanni sigillati in guazzi d'eco impertinente, affievoliscono ogni lamento sospeso nel vuoto, zittiscono il fragore di dissolvenze angosciate ed inebetite.
Contaminano scenografie ridondanti, scontrosi quanto insulse passioni riflesse in biechi crepitii di sincopati passi sul greto che si trasforma in pastura ondeggiante e fantomatica. 
Avanzano verso miraggi informi, che scambiano per traguardi rassicuranti.
Ispezionano il cilindro di vortici che riassemblano il circumnavigare del tempo, calandosi in dinamiche scagliate come dardi incandescenti, corteggiano anatomie smerigliate, e ricerche intraprese al ritmo d'elucubrazioni dondolanti.
Osteggiano nubi assopite, nel tentativo di contornare tregue scabrose, e rincorrere plasticitá alitanti contro vento.
Nell'adulazione viandante, trasportano irriverenti segreti, implicano smisurate percosse, scolpiscono aritmie e movenze di portata cosmica. 



mercoledì 16 settembre 2020

IL SOSPIRO INAPPAGATO.







Decaduto dal piedestallo, che effluvi d'acuminato cinismo irrorano di lubrica rugiada, il sospiro inappagato svicola, disperdendo languidezza su melliflui miraggi e stravaganti interiezioni.
S'alimenta di brividi scalpitanti che sottolineano sfuggenze inquiete, mentre infioccano sommosse reticenti, coinvolgendo arcane predilizioni.
Associa pastositá densa a messaggi disarmanti, incide scalpori sulla superficie ombrosa di cesellate consuetudini.
Nel suono lusinghiero di molecole temerarie, avvolge illogici ardori, convoglia l'eco flebile di aliti effervescenti ed assaggi setosi.
Accorcia distanze da ondositá mozzafiato che martirizzano giochi abbozzati al ritmo dei lamenti, e ne disperdono le angolose sembianze.
Nel diventare sconfinato d'insistenti perdite di senno, annunciano catture d'oltrepassati impulsi di sublimato ardore.





martedì 15 settembre 2020

ORME DI MOVIMENTI ASSOPITI DA FATALITÁ CARISMATICHE.













Quando si celano nei rimasugli accartocciati d'inermi cantici e briciole d'indolente languore, attingono fenomenali approdi, le orme di movimenti assopiti da fatalitá carismatiche.
Pulsano di sfumature riflesse nell'apice tenebroso della cuspide che acquieta vagiti insolenti, ostentando riflessi translucidi e presuntuosi.
S'immedesimano in pieghe vaporose, osando tranciare legami sanciti da fruscii d'afflati incontrollabili,
Avvolgono aromatiche sferzate di dilemmi raggomitolati nell'arruffato letergo di mimiche lontananze.
Marcano il precipizio di proiezioni distratte dal luccichìo di vetrose sillabe affrante.
Dietro moine arrotondate, scandite senza tregua, plasmano levitá ermetiche, sbordandone i limiti ipotetici ed arrampicandosi nelle sonoritá di astri ridimensionati in tasselli di cielo incandescente.
Vagabondando capricciosamente, estendono fomenti di pulsioni accalorate, incrementano collisioni irriverenti, s'impigliano in passi levigati ed anomalie irriverenti.
Venerano la smania che contrasta i rimbalzi taglienti, innescati, silenziosamente, da ventagli di pigmenti intinti in commozione fascinosa.





venerdì 11 settembre 2020

LA VISUALE SMUSSATA CHE ACCAREZZA IL MAGNETISMO










Altalenanti traiettorie, goffe attrazioni, marcano la visuale smussata, che accarezza il magnetismo di preguidizi accentuati dal frinire di pensieri infranti.
Oltre quei versi bollenti, che adornano la ruvida sensibilitá di pastose adulazioni e folate assiemate, s'agglomerano misfatti eccedenti.
Lí, azzerano brame, propongono rintocchi di distillata impertinenza, mentre sviscerano le grida di carezze e sguardi incartapecoriti.
Attreverso spiragli porcellanati, insufflano sonoritá inconsuete, assaporano preziosi assensi vellutati, ed epiloghi sfornati con impudica gestualitá.
Focalizzano, in allegorie irriverenti, brividi farneticanti, che inebriano coagoli appoggiati al bordo dell'inesistenza.
Conciliano moti impulsivi e corpositá candide, trascinando sfumature sconosciute nel languore inconsistente di passionali frenesie, che turbano sornioni flutti ed assoli struggenti.





mercoledì 9 settembre 2020

IN UN LEMMA DI PRAMMATICO DILETTO









È in un lemma di prammatico diletto, che tristezze intorpidite incorporano peduncoli di discostata solitudine.
Riaffiorano, cosí, prodighi contrasti, sobillati dall'evanescenza di variopinte schegge e pretenziose saghe emotive.
Il loro spessore incorporeo, ne rabbuia la sbornia prematura, confezionando primordiali allusioni in cangianti movenze di mistero.
Tinteggiano cadenze dilatate, depravandole nella penombra adulatrice, che ergono da boccheggianti densitá, sospinte in modo irriguardoso.
Iniettano fatalitá pugnaci, diluendo il corteo altero di sonoritá discordi e sobbalzi intermittenti, che procede sul pavimento levigato da cospicui inganni ed intemperie odorose, mantenendosi in equilibrio estremamente precario.
Ricorrono ad inventati bisbigli per recitare scene di auto-commiserazione, stancano, con carezze addestrate, l'impeto di parabole e metamorfosi, annegandole in risacche artificiosamente adornate con adunchi detriti di fragilitá enfatiche e struggenti.





martedì 8 settembre 2020

L'INGORDIGIA DI SGUAIATE VOCI








L'ingordigia di sguaiate voci, racchiuse in scatoloni di cielo, accompagna sempre le sincopate cadenze d'una loquacitá senza tempo.
Come germogli teneri di appiccicosi intenti, ovattate rinunce di frammenti cadenzati, solcano prismi intraprendenti ed ansimanti enigmi.
Evidenziando retrogusto contaminato, s'abbarbicano tra approcci spigolosi. volteggiano sbiadite evoluzioni, distraggono arroventate consuetudini.
Ostentano piume arruffate, destinate a contraffare temperamenti nodosi, che ribollono in scenografie addestrate ad ingoiare le linee sghembe, che, orizzonti dislettici, tracciano sui connotati di chi s'avventuri a ciacolare al vento.
Potessero alimentare le bocche di fiordalisi meccanicamente aggrappati a slavine ribelli all'autoritá di ricordi ringalluzziti da rituali velenosi, assottiglierebbero l'essenza di ricami ansimanti di vertigine, sfuggirebbero all'incertezza che implode plasma nel crepitio di profanate riflessioni ed apatici passi di valzer.








lunedì 7 settembre 2020

LA METAMORFOSI D'UN SENTIMENTO








La metamorfosi d'un sentimento sempre accade in controluce, scivolando nella lucentezza di sguardi smarriti, applaudendo l'esibizione indomitamente soggiogata d'incerte reticenze, che, scalpori ingarbugliati e capricciosi, attorcigliano con la lama della sciabola.
Si disperde in indocili sofficitá, levigando dense gestualitá immanenti, annodandole alle incertezze di dicerie contorte, detestando complicitá bugiarde, rincorrendo estasiati eventi nella vastitá di deserti pastosi e disarmanti.
Attaversa varchi discinti, tramutandoli in volumetrici involucri oltraggiati da sentimenti invadenti, per riemergere in amnesie annerite, che contrastano colori smaglianti tra sfumature sagaci d'arbusti insonorizzati.
Accentua assiomi labili ed annebbiati.
Logora sussulti di vaga esaltazione, vociferando singulti sfibrati, richiamando equivoci da etá effimere, implicandoli nel tramezzo di vagiti distillati con impudica passione.
Nel buio effervescente di languide emozioni, clandestinamente, ammorbidisce artifici bisbigliati e sembianze arruffate, espande intonazioni di vivido stupore, dove fluidi grovigli scalpitano, invocando lampi che inceneriscano futuribili vertigini.



venerdì 4 settembre 2020

SVISCERANO OGNI IMPETUOSA ESALTAZIONE










Intermezzi rapaci sviscerano ogni impetuosa esaltazione, proiettano crudeli refoli di voluttá in ambigue fusioni passionali.
Scivolando a ritroso, sfiorano amnistie mordenti e libranti plagi di spauriti girotondi.
Non si lasciano soggiogare da madide sfumature d'inquietudine, anche se ammainano irrimediabilmente l'invisibilitá di grimaldelli ferruginosi.
Escogitano, galvanizzando brunite strategie magnetiche, tortuose indiscrezioni cigolanti.
Annusano mugolii e riverberi d'enfatizzati intrighi, accarezzano barbagli appesi ad orizzonti distanti, fondendo intenti infiniti, nel crogiolo dove propagati riflessi iridescenti soffondono ataviche resistenze e rimproveri acquiescenti.






mercoledì 2 settembre 2020

DESERTICHE ARSURE DI SOPORI CILESTRINI










Di soppiatto, afflati trepidanti ed affusolati, desertiche arsure di sopori cilestrini, per non intrappolarsi in nullitá recondite, s'arrampicano sui sollievi che adornano la superficie dei sogni.
Trasalendo dal circuito minato, che raggiate inconsistenze suscitano nei vani compiacenti di circostanze, addomesticate quanto veritá sommesse, ammainano balsamici acquerelli in languide trasparenze, create dal moto perenne di linee clandestine.
All'ombra di assilli roboanti, si sforzano d'assopire teoremi frangenti, e tonfi sprigionati da stelle in rotta di collisione con straripante pulviscolo di vaporositá immaginosa.
In enigmi emozionali, non riconoscono acuite diversitá e pittoresche lusinghe, che rumoreggiamo sbriciolandosi su flebili considerazioni di perduta esultanza.
Eppure, insistono a percorrere il crinale irto di spilli di radiositá splendente, sfiorando imprendibili convogli di ardori dilatati, sussurando ondositá angolose come falangi di pulsioni accartocciate, aderenti a vibrazioni gelate, che giocano ad addestrare primordiali essenze di bambú.