venerdì 27 luglio 2012

GALOPPANO CAVALLI BRADI .....






Spesso , i miei cavalli , galoppano in spazi sconfinati .
Non rallentano mai , procedono a testa bassa , furiosi , alla velocitá propria di quei sogni,  in cui , anch'io ,  volo per passare da una galassia all'altra .
Per raggiungere la meta che si sono prefissi , o dove si sentano benvenuti , una notte intera é troppo breve , dovranno ritentare al piú presto .
Me li rivedró ancora - piú volte - passare davanti , anche quando , immersa nei pensieri ,  fingeró di dormire , per attenuare l'intensitá delle sensazioni , che mi percorreranno dalla testa ai piedi .
Verró risucchiata da quel movimento immaginario , nella penombra apocalittica che mi nasconde al mio stesso sguardo .
Poi , agitata e stanca come se stessi davvero cavalcando , decideró che , per riposarmi , é necessario che gli occhi rivedano le pareti della stanza .
Ma non sono sicura che , allora , mi ritroveró nel mio letto ...

Ora , per assumere un'atteggiamento acculturato , in sintonia con gli intenti di questo Blog , potrei ostentarvi le mie conoscenze dell'immaginario collettivo , e far riferimento alla vasta simbologia , che spazia dall'eroica Mitologia alla Magia Nera .
Affermando che i cavalli rappresentano i contenuti inconsci della Psiche , l'istintivitá incontrollabile , l'energia sessuale che si sprigiona nella nostra vita , avrei - tra i tanti - anche Freud , Jung e Adler al mio lato .
Ma non é necessario ricorrere qui alle scoperte degli illustri Padri-della-Psicanalisi !
So perfettamente di dovere , come molti di Voi , far uso del mio intelletto per incanalare , in una direzione trascendente , lo slancio biologico che mi deriva dall'istinto animale e che , spesso , s'estrinsceca in una sfera inconscia .
Altrimenti il mio galoppo non avrá fine e mi porterá dritta-dritta in un burrone .
Capito ??






giovedì 19 luglio 2012

L'OCCHIO DI DIO .




Se mai un giorno avrete a disposizione una versione casalinga della macchina-del-tempo e vorrete conoscere fatti storici che nessuno ha mai riferito , vi consiglio di farvi scaraventare indietro di qualche millennio , per raggiungere i tempi di Mosé .
Mi direte che la prima parte della Bibbia é ambientata proprio in quell'Epoca e che vi si descrive , anche nei minimi particolari , ogni episodio interessante che avvenne allora .
So che molti studiosi non saranno d'accordo, ma mi sento d'affermare che , propositatamente , nei Testi Sacri che sono pervenuti fino a noi , non si fa menzione di tutto quanto non contribuisse ad alimentare particolari immagini che s'intendevano enfatizzare .
Per incutere timore - in modo da invogliare ad abbandonare i propri egoismi - si rendeva necessario che la Divinitá fosse severa e spietata , che non mostrasse capacitá di perdono , e poco ascoltasse le lagnanze della gente .
Cosí , quel Dio a cui Mosé si rivolgeva , appare come un Giustiziere inflessibile , proprio quando l'Umanitá vagava ancora alla ricerca d'un ordinamento sociale equo ed armonizzato .
Ma se potessimo ricostruire l'ambiente di quei nostri antecessori , ed andassimo a visitarlo , penso che acquisiremmo convinzioni e comportamenti utilissimi anche ai giorni nostri .
Se seguiste questo mio suggerimento , dovreste - appena arrivati - chiedere dove si trovi l' "Occhio-di-Dio" , senza nemmeno specificare ulteriormente .
Chiunque sarebbe in grado di indicarvene l'ubicazione .
Nel Deserto del Sinai ( ora chiamato Negev ) esistono molte caverne , ed anfratti naturali , dove devono essersi rifugiati in molti , quando ci si dedicava al nomadismo per motivi di sussistenza .
Sorsero , allora , varie leggende riguardanti alcuni luoghi appartati , dove Dio si sarebbe manifestato ai suoi fedeli , o avrebbe lasciato tracce della sua presenza .
Lo stesso Mosé , ed altri profeti , avrebbero ricevuto indicazioni e consigli dall'Aldilá , non alla vista di tutti  , ma nascondendosi all'interno di formazioni rocciose di difficile accesso , e di cui pochissimi conoscevano l'esistenza .
Comunque sia , é certo che nessuno mai fece riferimento ad un fenomeno che fu popolarissimo a quei tempi .
Quindi é necessario che sia io a raccontarvi quanto so !!
Vi dico che in un Picco-di-Granito che svetta in una piana desertica , a pochi chilometri da dove si crede che vennero dettati i Dieci Comandamenti , esiste , ancor oggi , una depressione che si formó , probabilmente , quando movimenti tellurici primordiali modellarono la superficie della Terra appena formata .
Al momento , é impercettibile ad occhio-nudo , dato che successivi smottamenti , verificatisi in epoche recenti,  hanno finito per colmarla quasi totalmente .
Ma , prima ancora che si verificassero i piú reclamizzati eventi biblici , in quella zona avvennero cataclismi che provocarono un'ampia fessura .
Drammaticamente , una notte , la roccia s'aprí , come per mostrare i segreti racchiusi nel suo interno .
I primi raggi di sole del giorno successivo contribuirono alla crescita , tutt'intorno a quell'apertura , d'una singolare sequenza d'arbusti , consistenti in una fila di rametti bruni , stecchiti e senza foglie , forse per l'assoluta mancanza d'umiditá .
Ai primi che si trovarono a passarci accanto , non sfuggí la stranezza di quella formazione naturale .
Qualcuno immaginó che si trattasse d'un grande occhio di pietra .
Un macigno scuro , conficcato nel mezzo , sembrava conferirvi l'aspetto d'una pupilla , di proporzioni gigantesche , circondata da misteriosi vegetali , imitanti la presenza di folte e lunghe ciglia .
Chi suggerí che la forma ricordasse quella dei genitali femminili e che , come tale , avesse un significato propiziatorio e profano , venne zittito e scacciato , anche se riuscí ad evitare conseguenze peggiori , fingendosi disidratato e delirante .
Lo si accusó di blasfemia , per aver osato prununciare un termine considerato " volgare " , invece di prostrarsi in preghiera .
Da subito - infatti - siccome nessuno riusciva a spiegarsi l'origine naturale di quel " buco " , si decise di venerarlo , attribuendogli poteri particolari , divini .
Al cospetto di quella roccia vennero portati ammalati , ed altre persone che si pensava bisognose dell'aiuto divino .
Ma , durante lunghi anni di pellegrinaggi , mai si registrano eventi che testimoniassero un intervento " superiore " , ed avvalorassero la sacralitá di quel luogo .
Cosí , se ne abbandonó il culto , e si cercarono altrove segni della " Bontá del Creatore " .
L'" Occhio-di-Dio " voltó ad essere una semplice frattura , nella parete d'una piccola montagna .
Per molte generazioni successive non provocó il minimo interesse .
Poi , una tribú proveniente da remote regioni del Nord d'Europa , si stabilí in un'oasi vicina , e vi impiantó il suo accampamento .
In quei tempi , l'Impero Romano estendeva i suoi confini fino a lí .
Un popolo dedito alla pastorizia , anche se su scala molto limitata , si vedeva costretto , nel deserto , a continui spostamenti alla ricerca di condizioni idonee per quell'attivitá .
Era necessario che gli animali trovassero acqua,  e cibo in quantitá sufficiente,  per crescere e procrearsi , che non fossero in balía di predatori , o vittime di devastanti malattie .
Di solito era una sorgente a garantire la vita .
Ma , sulla falde aride di quel monte , la presenza di piante leguminose , e d'una vegetazione capace di  svilupparsi comunque , attrasse persone , accompagnate dai loro minuscoli greggi .
E " cose strane " incominciarono a succedere .
Per esempio , quando una pastorella s'accovacciava per normali funzioni fisiologiche , che - a quel tempo - s'espletavano all'aperto , si sentiva osservata .
Ma non da ragazzi vogliosi che , vedendola in quella posizione , pensassero di approfittarne , per convincerla ad intimitá erotiche .
E non mi riferisco neppure a quelle occhiate che a volte ci lanciamo noi donne curiose in momenti d'intimitá .
No , si sentivano un bersaglio di quel Grande-Occhio di pietra che , dall'alto , sembrava seguirne attentamente tutti i movimenti .
Istintivamente , allora , si coprivano con una mano , in un gesto di pudore poco comune .
Nessuna mai , prima , s'era preoccupata d'essere vista a fare ció che , al pari di qualunque essere vivente , aveva sempre ostentato in libertá , senza suscitare alcun interesse .
Eppure in quel luogo , le ragazze incominciarono a sentirsi tanto intimidite , da cercare un nascondiglio , ogni volta che fosse necessario divaricare le gambe .
Anche nelle notti senza luna , quando neppure il buio piú pesto garantiva piú alcuna privacitá .
Sentimenti di disagio non impedivano - peró - di sentirsi come magneticamente attratti da quella situazione .
Cosí , con la scusa di portare a pascolare i loro animali , ragazzi e ragazzi s'incontravano spesso lá .
A volte nascevano piacevoli conversazioni e - ogni tanto - ci si trastullava in effusioni che adesso definiremmo " Hard " .
Il tutto sotto lo sguardo attento dell'Occhio .
Una sera , mentre una coppietta improvvisata s'accingeva ad un affrettato rapporto sessuale , s'udirono dei rumori provenienti dall'interno della montagna .
La reazione d'entrambi , simultanea , fu quella di smettere di toccarsi e di rimanere come pietrificati , in attesa d'altri segni , che confermassero o alleviassero la grande paura .
Ma nulla avvenne , e , cosí - dopo un po' - ritornarono a stimolarsi reciprocamente .
Una volta che lui raggiunse l'erezione , si chinarono in avanti , per assumere un posizione comoda che facilitasse il piacere d'entrambi  .
Ma , proprio un attimo prima d'iniziare la penetrazione , furono disturbati di nuovo , da una voce echeggiante , che , forse , intendeva rassicurarli ed incoraggiarli  : « Bravi , bravi , divertitevi cosí ! »
I due fuggirono invece , urlando , in direzione dell'accampamento , dove esternarono a tutti la loro agitazione , raccontando una storia davvero poco credibile !
Che i Saggi , comunque , si videro costretti a verificare .
Il giorno successivo i sei uomini piú vecchi della tribú s'incamminarono per salire fino all'Occhio .
Mentre si inerpicavano tra i sassi , ebbero la certezza d'essere seguiti da uno sguardo misterioso .
Ma si rassegnarono ad assecondarlo , senza lasciarsi impaurire .
Ed allora " Dio " si manifestó .
Ammise di stare controllandoli da tempo , e di non essere troppo soddisfatto da quello che gli era toccato vedere .
Ma non specificó quali azioni umane si sarebbero dovute evitare per renderlo contento .
Quando ritornarono al proprio popolo i sei Saggi , cercando di collegare le circostanze , attribuirono , erroneamente , la causa di tutto all'attivitá che i due ragazzi stavano intraprendendo , quando s'udí , per la prima volta , la voce divina .
Vennero proibiti , subito , tutti gli atti sessuali in luogo pubblico , ed s'imposero rudimentali vestiti che coprissero , sempre , le parti intime , di donne e uomini .
E d'allora nessuno piú si sentí a suo agio su questa Terra .
    
    


            

venerdì 6 luglio 2012

IRIS & AURORA









Pur considerando Iris una bambina molto intelligente e precoce , i suoi genitori cercarono a lungo di mantenerla lontana dall'influsso di estranei e , principalmente , dei suoi coetanei .
Forse per evitarle un contatto diretto con la realtá , o per applicare il piú fedelmente possibile i concetti educativi Steineriani , decisero di trasferirsi in campagna , acquistando una casetta di difficile accesso , a pochi passi dalla sponda d'un laghetto prealpino , vicino al confine con la Svizzera .
Un luogo apparentemente idillico , incantato , mantenuto tale da  incomprensivi motivi logistici .
Per meno di 200.000€  fu possibile , nel 2008 , acquisire una proprietá enorme , costituita anche da decine di Ettari di bosco , abbandonato da secoli , tali da costituire uno scudo quasi impenetrabile . 
Curiosamente , soltanto a qualche chilometro di distanza , si trova una rinomata localitá turistica , dove la speculazione immobiliare ha portato conseguenze catastrofiche per l'ambiente e determinato l'esodo di molti che vi sono nati .
Lí , con gli stessi soldi , i genitori d'Iris , non sarebbero riusciti a comprare neppure un piccolo appartamento .
Ma , probabilmente , avrebbero potuto esercitare qualche attivitá lavorativa , invece d'essere costretti a penosi trasferimenti quotidiani .
Si mantennero impiegati a Milano , decidendo che , durante le loro lunghe assenze , della figlia si sarebbe occupata la nonna materna , rimasta vedova da poco tempo e desiderosa di rendersi utile , anche per distrarsi dal suo dolore .
Le piú grandi preoccupazioni furono di non fornire a Iris giocattoli commerciali , poco ecologici ed ergonomici , di privarla della presenza di specchi o televisori , e di non lasciare alla sua portata giornali o riviste , libri che non fossero stati scritti da Steiner o dai suoi seguaci .
A come lei avrebbe gestito la solitudine , nessuno pensó , nemmeno chi si trovó spesso a faticare per richiamare l'attenzione della nipotina .
Prima ancora d'imparare a leggere e scrivere , Iris credette di potersi riconoscersi istintivamente , pur non avendo mai vista la propria immagine riflessa da qualche parte .
Socchiudendo gli occhi , appariva spesso , come proiettata all'interno delle sue palpebre , una fotografia tridimensionale , che non le lasciava alcun dubbio riguardo a chi vi fosse raffigurato .
Sentiva dentro di sé che quella persona era il suo aspetto , e corrispondeva alle fattezze del viso che gli altri dovevano scorgere , quando le si avvicinavano .
Si convinse , cosí , d'essere una bambina bellissima , dotata di profondi occhi azzurri , d'una bocca sensuale ed un poco piegata all'ingiú , come per compensare l'aggressivitá d'un nasino abbastanza indipendente .
Per conoscere il colore e la consistenza dei suoi capelli ambrati e folti , che le coprivano le spalle , non doveva immaginarseli , bastava toccarseli , spostarne una ciocca fino a farla entrare nel campo visivo , o ammirare quei pochi lasciati ogni mattina sul cuscino del suo lettino .
Ma per Iris era piú semplice scrutare quella fotografia che le appariva ogni qual volta volesse .
Lí , i capelli , le coprivano tutto il corpo , come farebbe un vestitino lungo fino al ginocchio , ed assumevano una dimensione poco terrena , estranea anche se familiare .
Non avendo la possibilitá d'incontrare altri bambini , per trovarsi una compagna di giochi con cui condividere momenti felici o interessanti , a Iris non rimase che ricorrere a quella presenza immaginaria .
Le diede un nome differente dal suo .
La chiamó Aurora , perché , appena sveglia , se la vedeva davanti come il mattino che porta il primo Sole .
Appariva sempre quando Iris ne avesse bisogno , anche e soprattutto quando la nonna le fosse vicina , l'importunasse con le sue richieste , o la redarguisse per la sua apparente disobbedienza .
Allora , invece di far boccacce quando non vista , lasciava che fosse l'altra a farle apertamente , e se la rideva constatando come venisse ignorata .
Di certo questa complicitá portó a sentimenti di sincera amicizia .
Potremmo affermare che continuarono a crescere insieme , spalleggiadosi reciprocamente , sempre piú identificandosi una nell'altra .
Cosí avvenne fino ad un evento improvviso e sconvolgente .
La settimana dopo essere tornata da una breve vacanza al mare in compagnia dei genitori , Iris sentí l'irrefrenabile istinto di mettere in pratica , da sola , quei primi rudimenti di nuoto,  che l'erano stati appena insegnati .
Cosí , con la Luna Piena a rischiararle il cammino,  raggiunse il laghetto vicino a casa .
Arrivata , si tolse di corsa i vestiti , che lasció disordinatamente appesi ad un tronco obliquo , fece un paio di passi lenti nell'acqua bassa , prima di chinarsi in avanti , aprendo le braccia come ali d'una farfalla .
In quel momento si vide riflessa sulla superficie argentea che s'accingeva a raggiungere .
Ma , con grande stupore ,  non riuscí a riconoscersi .
La bambina che si trovó di fronte aveva connotati molto differenti da quelli che s'era sempre immaginati .
Non aveva il nasino né la bocca d'Aurora .
E gli occhi erano tanto scuri da sembrare pezzi di carbone .
I capelli , che aveva sciolto da dietro la nuca , risultavano inesistenti , o comunque incapaci d'apparire in quella penombra .
Non la proteggevano affatto come quel vestitino a cui s'era tanto affezionata .
Invece d'immergersi per provare a galleggiare , Iris pensó di scappare lontana da quell'incubo , correre nel bosco , dove la sua ombra non avrebbe potuto raggiungerla .
Ma si sentí presa , come se una mano le tenesse avvingata una caviglia , e l'attraesse verso il fondo .
Capí allora , per la prima volta , che proprio non si puó mai fuggire da sé stessi .





          

martedì 3 luglio 2012

VI AMO IMMENSAMENTE !!!





Non appartengo a nessuna setta che , con fanatismo , ostenti il culto di qualche pseudo-religione , né mi considero devota o indottrinata , secondo i criteri tradizionali .
Rifuggo tutte le Chiese e non accetterei imposizioni da nessuno , tanto meno da sedicenti " Ministri " che si avvochino il diritto di indicarci quale comportamento assumere nelle diverse circostanze della vita .
Eppure - da qualche tempo - sto sviluppando una consapevolezza che si potrebbe definire " rivoluzionaria " , e di cui vorrei rendervi partecipi in questo breve scritto .
Credo sinceramente che l'Amore sia la risposta a tutti i nostri problemi .
So che non si tratta affatto d'un concetto nuovo od originale .
Se ne parla da millenni e , tra i nostri predecessori , devono essere stati in molti ad imbracciare una filosofia che si basasse sull'altruismo e l'aiuto reciproco .
Ma vedo , ogni giorno , nel contesto in cui vivo , come l'Egoismo costituisca una forza predominante , e quanto poco ci si occupi dei bisogni degli Altri .
Consideriamo , per esempio , il ruolo " moderno " degli operatori medici , i quali , troppo spesso , agiscono per mero tornaconto economico , e non si preoccupano minimamente di stabilire un po' di empatia con i cosiddetti " pazienti " .
Non credete anche Voi che se fosse l'Amore , invece della sete-di-denaro , ad ispirarli , le loro capacitá terapeutiche verrebbero senz'altro aumentate , con risultati meno devastanti e piú efficaci ?
Penso che lo stesso criterio si possa e debba applicare a qualsiasi altra professione .
Qualsiasi " lavoro " umano solo ha significato se , oltre ad aiutarci a conocere la nostra essenza , permette di svolgere una funzione socialmente utile , e benefica per chi si veda coinvolto nelle nostre azioni .
Ed , il modo piú semplice e proficuo per riuscire in quanto facciamo , é dedicarcisi con Amore ed entusiasmo , invece di lasciarci sopraffare da sentimenti negativi .
Sto affermando quanto giá sapete ?
Probabilmente é cosí - ne sono conscia !
Eppure questo principio elementare potrebbe aiutare tutti , se solo ce ne ricordassimo nei momenti critici .