sabato 20 aprile 2019

EROI.










Prima di qualsiasi battaglia, lo stratega supremo ricerca nella sua memoria immagini che permettano la creazione di personaggi idonei a combatterla.
Nascono cosí strane presenze, eroi improbabili, a cui é riservato il ruolo d'affermarsi tra innumerevoli comprimari.
Ecco che, segni profondi lasciati da violenze ovoidali ed arabeschi disegnati in fretta, prolungano lo spessore di visi inclinati in attesa d'essere affrontati. 
Li sorreggono strutture che, pur essendo asimmetriche alla base, si mantengono in equilibrio, erigendosi come antenne che trasmettano bollettini e segnali provocatori. 
Avvolti in mantelli mimetici, grigi con sfumature verdastre, camminano lentamente, ricurvi come se cercassero tra l'erba il ciondolo smarrito dalla nonna il giorno del suo matrimonio, rumorosi quanto aggeggi meccanici lasciati alle intemperie da sempre.
Tutti gli eroi hanno un corpo stilizzato, costituito da un insieme di tubi, neri come gli scarponi ed i guanti che sono obbligati ad indossare.
Mostrano braccia lunghe e muscolose, quando le incrociano per sollevarsi da terra, ma preferiscono mantenersi camuffati all'ombra di vegetazione incontrastata, fino a che giunga l'ora di sfoderare gesti appresi in un giorno di carnevale. 
E, se l'armatura dorata, a cui affidano la stravagante impresa di accompagnarli nel cammino tondo che riporta al punto di partenza, si dimostra un peso eccessivo, non riescono piú a nascondere tutta la stanchezza d'una saggezza spropositata.
È probabile che, allora, cadano a faccia ingiú, per masticare sabbia, nella speranza che si sciolga come neve, sentendosi ricoprire dalle goccioline salate che ombre immobili partoriscono al vento.
Ogni eroe sa che, l'ultima nota della composizione musicale a cui ha prestato orecchio, l'attende come il sonno nella sala color melagrana, dove, dietro pareti di cartone e trecce avvolte da un filo di lino, il sipario verde avvolge il busto di marmo, prima che venga svelato al pubblico osannante.



lunedì 15 aprile 2019

AMA VENERE , EVITA MARTE ..







Non é per mezzo dei nostri occhi umani che ci si apriranno le porte dell'Universo.
Noi qui, sulla Terra, percepiamo solo un'infinitesima parte della gamma di frequenze che la Luce puó emettere.
Ci affidiamo a tecnologie che consideriamo molto sofisticate, ma, se ci recassimo fuori da questo pianeta, molto probabilmente non riusciremmo a distinguere la piú elementare forma di vita.
E, in un'atmosfera rarefatta o in un ambiente esclusivamente gassoso, ci sfuggirebbero numerose entitá spirituali lí presenti.
È perché non abbiamo ancora raggiunto livelli elevati di coscienza eterica.
Le nostre frequenze vibratorie sono ancora estremamente basse, compatibili soltanto con quelle della Terra, e di pochi altri corpi celesti molto primitivi.
Ma non ci si deve preoccupare: pur in attesa di perfezionarci, possiamo giá viaggiare liberamente nello Spazio Infinito. 
Sí perché -anche se " cosmicamente ciechi "- abbiamo dentro di noi, nel nostro Cuore, un Atlante completo del Creato.
Conosciamo astri lontani, dato che lá abbiamo trascorso vite precedenti.
Se abbiamo accettato di passare di nuovo dalla Terra é per metterci alla prova e, finalmente, apprendere ardue lezioni finora trascurate.
La nostra presenza qui, probabilmente, contribuirá ad innalzare l'attivitá vibratoria collettiva e permetterá presto quel salto di qualitá giá avvenuto in altre situazioni cosmiche.
Ma, per ora, pur apprezzando e rispettando il domicilio attuale, non dimentichiamo che esistono mondi infinitamente piú belli di questo, dove regnano armonia e serenitá, ed i problemi pratici sono ridotti al minimo.
Chi li abita é in grado di manipolare la materia con la sola forza del proprio pensiero.
Non ha bisogno d'alcun mezzo di trasporto.
Si muove nella quinta dimensione, dove tempo e spazio assumono connotati totalmente differenti da quelli che siamo abituati a riconoscere qui.
Accompagnata da altruismo e comprensione, la creativitá d'ognuno non conosce barriere, é una forma d'espressione divina, che vibra in assonanza con il Tutto..
In tali ambienti, l'Amore trionfa sempre e costituisce l'unica Realtá!
Il pianeta a noi piú vicino tra quelli che giá usufruiscono d'uno stato di gioia perenne e di flussi emozionali superiori, é Venere.
Nell'Antichitá, gli si attribuivano alcune delle caratteristiche tipiche di divinitá propiziatorie.
Chi vi é entrato in contatto adesso, conferma che le anime dei Venusiani sono dedite ad esperienze illuminanti e conducono un'esistenza equilibrata e divertente.
Il coraggio e la buona volontá che si richiedono, in quell'ambiente rigenerante si applicano istintivamente, senza sforzo o sacrificio.
Quindi -direte voi- non sarebbe meglio abbandonare immediatamente questa pattumiera e trasferirsi tutti in quel posto cosí meraviglioso?
Permettetemi allora di ricordarvi che, con il corpo primitivo che abbiamo in dotazione, non sopravviveremmo a lungo respirando nuvole di anidride carbonica ad una temperatura di 400/500 C.
La logica ci porta piuttosto a considerare i Venusiani come esempi da emulare, pur rimanendo fisicamente dove ci troviamo in questi nostri giorni.
Cerchiamo -quindi- di trasformare la Terra in un "covo d'Amore", abbandonando per sempre l'idea di vivere sotto il segno della Paura.
Non é un processo molto complicato.
Basta liberarsi del bagaglio ingombrante costituito da complessi di colpa, vergogne ed inibizioni, che intrisecamente non appartengono alla nostra essenza.
Riconosciamo onestamente d'esserci ingannati durante lunghi secoli di guerre e sofferenze, da noi stessi provocate. 
Imponiamoci un cambio di direzione, invertiamo la polaritá.
Smettiamo di vestirci d'odio e di rancore.
Confezioniamoci un nuovo abito, che rispecchi gioia ed altruismo.
Gettiamo alle fiamme quella tunica scura e goffa, che, impostaci alla nascita, non c'é mai piaciuta , dentro la quale ci siamo sempre sentiti a disagio.
Siamo molto piú belli senza quell'obbrobrio addosso!! 
Crescendo spiritualmente, inizieremo presto a farci guidare dal Cuore, e non dall'interesse di chi ci vuole manovrare.
Rifiuteremo quanto non ci sembra giusto.
Capiremo che gli altri esseri umani non sono nemici, ma compagni che rendono piú divertente il viaggio.
Datevi il permesso d'entrare in contatto con Voi stessi.
Se i Venusiani ormai lo fanno spontaneamente é perché hanno percorso un lungo e laborioso processo di crescita spirituale, che noi -invece- abbiamo appena iniziato.
Ma possiamo farci stimolare da quelle stesse alte frequenze che utilizzano loro, quelle che si propagano dal centro di Galassie luminose, e che sono a disposizione di chiunque sappia approfittarne.
Se c'imprigioniamo in gabbiette di plastica, credendo che siano la realtá, corriamo il rischio di lasciar passare l'opportunitá piú importante che si possa presentare.
Respingiamo energia beatificante e divina, per coltivare il nostro piccolo egoismo.
E -cosí- ci troviamo ad alimentare lo sgomento e l'insicurezza, impedendoci di comprendere il valore dei dolori che affrontiamo.
È tutta una questione di scegliere ció che piú ci conviene.
La tristezza e la sofferenza, oppure la gioia di sentirci allegri e liberi, simpatici e pieni d'iniziativa, in sintonia con il resto dell'Universo.
Io credo che sia un processo d'evoluzione giá alla portata di tutti noi, ma, a chi non riesce ancora a motivarsi, consiglio di contattare qualche Venusiano, uno dei tanti disposti ad offrire aiuto ed assistenza!!
Se volete v'insegno come si fa , é tanto facile come abbracciare un albero o far pipí nel mare ...











lunedì 8 aprile 2019

BOOMERANG !









Quando s'inviano in direzione delle stelle desideri appesantiti dall'orgoglio , non sorprenda che seguano una traiettoria ellittica per poi ritornare al punto di partenza.




sabato 6 aprile 2019

LA COMPAGNIA.









Quando ci vediamo allo specchio, é l'Universo che si riflette nei nostri occhi.
Il mare, la luna, il sole e miliardi di corpi celesti, abitano tutti nello spazio che creiamo per loro, sono lí per dimostrarci che siamo parte integrante d'un contesto molto ampio ed elaborato.
Quando uno spirito amico appare al nostro orizzonte, accogliamolo calorosamente: non ha intrapreso un lungo ed arduo viaggio, per sentirsi dire che siamo occupati o indisposti.
Ci porta il suo Amore, offre compagnia, ma s'aspetta -in cambio- benevolenza ed un po' d'attenzione.
Non basta riconoscerne le comunicazioni ed ascoltarle.
Bisogna nutrire la sua presenza, fornendo motivi che la giustifichino.
Il modo migliore é dimostrarsi disposti a cambiare, ad abbandonare abitudini deteriori, per imbracciare la creativitá.
Cosí facendo, si stabilisce un processo costruttivo, che beneficia tutte le parti coinvolte.
Consideriamo la visita d'uno spirito amico non soltanto un rituale; é per noi un'occasione propizia per fare un salto fuori dal corpo, aggrappandoci alla sua mano protesa.
Abituiamoci ad essere amati, non dubitiamo -mai piú- di chi ci viene a trovare, accettiamo con gratitudine quei regali che porta con sé.
Se sbarriamo la porta, entrerá dalla finestra, ma -soltanto se la sua presenza verrá accolta con amicizia- si dimostrerá utile ed affettuoso.
Il sentimento che lo motiva non é paragonabile a quello che ci si scambia sulla Terra, tra uomini e donne in cerca di compagnia.
Non puó vincere l'egoismo, non raggiunge anime indurite e dedite all'abbandono morale.
È -peró- in grado d'offrire luce e combustibile ad ogni focolare che sia giunto il momento d'attizzare, e di mantenerlo acceso, anche quando pioggie torrenziali e venti ciclonici vorrebbero annientarlo.