sabato 28 settembre 2019

IL VOCABOLARIO DELLA SCONTENTEZZA






Per saper leggere con dedita attenzione, impadronendosi di teorie, sillogismi ed analogie, ragionando su vuoti sofismi per elaborare deduzioni tendenziose e contorti metodi educativi, si ricorra al vocabolario che descrive la scontentezza informe d'una vita appena menzionata.
È fondamentale saper distinguere tra la retorica asettica di chi non sa amare, e la struggente paralisi di chi troppo si vorrebbe coinvolgere, analizzare la bellezza del mondo e renderla necessaria come acqua che disseta, ma anche riconoscere quei momenti di tenerezza capaci di contrastare l'affermarsi di radicate abitudini al cinismo, o d'ogni forma che conduca a sporadiche sospensioni del sospiro.
Si possieda una sintassi attiva, che resista coraggiosa al riflusso di massicce ondate di disappunto, che s'armonizzi al ritmo ed alla cadenza del prologo da affrontare, con pazienza, prima d'incamminarsi rapidamente in direzione d'un epilogo intessuto di logica variegata, di lacrime intense e splendide, come quelle dell'altra dimensione.
Una narrativa, per mantenersi lussureggiante e florida, dipende da inquietudini e tormenti, si srotola in esili strisce di pulviscolo luminoso, provocando effetti d'alteritá mistica, cattura ed accoglie nella sua cattedrale, avvolgendo d'emozione le chiome benevoli di chi si rivolge al cielo, per non sentirsi infimo ed indifeso.

giovedì 26 settembre 2019

RESPIRANDO.






Il piú spesso possibile, permettiamoci d'ascoltare, in devoto silenzio, il suono emesso respirando, consapevoli che non si tratta d'un mero meccanismo bio-chimico.
La mente, infatti, quando si lascia risucchiare e penetra nei polmoni. raggiunge l'alloggio dell'intero universo, che l'assorbe ed utilizza come tramite trascendente.
Convogliando aria in ritmico flusso verso il centro del corpo, affermiamo incontrastata l'esistenza della sorgente cosmica, che sostenta ogni necessitá e conferma l'identitá della nostra essenza.
Per liberarsi d'ogni schiavitú e limitazione, s'abolisca il culto dei ricordi, l'ansia dell'inadeguatezza, e non ci si avventuri ad elaborare alcuna aspirazione soggetta ad aleatorietá futura.


martedì 24 settembre 2019

LA LISTA.









Una volta arrivati qui, sulla Terra, dobbiamo tutti esercitare una funzione imprescindibile, quotidianamente ci si richiede di partecipare alla collettivitá in modo analitico e selettivo.
Quindi, in tutti i rapporti che ne derivano, costituiamo baluardo e confine, siamo linea di demarcazione, criterio attraverso il quale gli estremi riescono a coesistere.
Anche se ci rifugiassimo nella caverna dell'indifferenza, o, timidamente accartocciati al centro d'un palcoscenico decrepito, rifiutassimo d'interpretare un ruolo qualsiasi, dagli strali del destino non verremmo risparmiati, essendo sempre loro bersaglio favorito.
Non possiamo mancare all'appello, o sopravvivere esimendoci dall'essere parte della coscienza generale, punto fermo dove si coagola il giorno prima di far posto alla notte.
In tale contesto primordiale, la creazione del proprio personaggio é di estrema importanza, per nulla facilitata dalle circostanze.
Dobbiamo prepararci a subire affronti di grande portata, torti conclamati e sofferenze spesso gratuite, utilizzando bonomia o rassegnazione, principalmente per contribuire al censimento anagrafico di tutti coloro che c'invadono l'orbita d'azione, collidendo con gl'interessi sui quali concentriamo attenzione e proposito.
Soltanto cosí s'assolve l'incarico di redigere la lista accurata di buoni e cattivi, strumento che ci verrá richiesto dall'amministratore supremo.













sabato 21 settembre 2019

STATUE VIVENTI.








Se si fissa con lo sguardo un oggetto appena percettibile all'orizzonte, mantenendone vivida  l'immagine e non lasciandosi distrarre da nient'altro, la corazza dentro la quale ci si rifugia permette di rintuzzare con successo anche il piú atroce degli attacchi.
L'immobilitá che ne risulta, forma d'arte come la statua che s'impersona, é antidoto efficacissimo anche in situazioni estremamente drammatiche.
Le nuvole nel cielo scorrono tranquille, compiono il loro giro lasciandosi instradare dai venti, senza mai protestare, sono indipendenti da quello che succede quaggiú.
Osserviamole con attenzione, soprattutto quando oscure figure umane, ricoperte di stracci maleodoranti e di passamontagna da cui s'intravedono appena occhi malvagi, arrivano per invaderci anima e corpo.
Mentre mani ruvide cercano dappertutto e ci rimuovono gli stivali, ubbidiamo meccanicamente agli ordini , permettiamo pure che s'agitino le acque del ruscello in fondo al giardino.
Ricordiamoci che, chi cerca d'asservire l'ombra bianca d'una bandiera irriconoscibile tra mille altre, non é minimamente in grado d'alterare il corso delle stelle, o d'oscurare le proiezioni della mente.

lunedì 16 settembre 2019

SEMPRE DI MODA.







È soltanto l'ultima versione d'ogni cosa, quella che ci viene offerta ai sensi.
Di statue storpie, non abbiamo capacitá di scorgere pezzi asportati per vandalismo o accidente, dal terreno esausto sfuggono rigogliosi arbusti ormai obliterati dalla siccitá, delle pareti il colore che appare é quello della piú recente mano di vernice,
Sul tessuto in disuso, macchie e ghirigori, disegnati fatalmente, richiamano l'attenzione, come pure gli sfrisi sulla superficie dei banchi di scuola.
D'ogni oggetto ed azione riceviamo soltanto fotogrammi appena nati, orfani di cui non é concesso conoscere i progenitori, visionare la costruzione o replicare la sequenza.
È il manto che ricopre il mondo l'unica realtá evidente.
Verrebbe da pensare che anche gli esseri umani mostrino di sé soltanto quel modello che il tempo ha forgiato, la trasposizione contemporanea di sé.
Non é cosí!
Noi forniamo sempre una presentazione completa.
Per osservare e riconoscere quel panorama che condensa esistenze e testimonianze d'altri tempi, che riverbera ed illustra tutti i propotipi e le varianti della nostra essenza, il resoconto dettagliato e la trasposizione di ogni nostro momento, basta immergersi nella luce dei propri occhi.




sabato 14 settembre 2019

RUGGENDO AL MONDO.







Appena si esce dall'utero materno, nasce la necessitá impellente di ricorrere ai polmoni per immagazzinare aria da trasformare in veicolo di sussistenza.
Ecco, quindi, che ci si coinvolge in un pianto dirotto, che costituisce l'inevitabile forzatura del processo respiratorio appena avviato.
Una volta cresciuti, usufruendo di meccanismi biologici ormai indipendenti ad autosufficienti, si tende a trascurare la consapevolezza dei limiti della propria essenza, illudendosi d'essere privi di radici che vincolino al terreno.
E -cosí- si vive senza esistere, rifiutandosi di pilotare il vascello alla deriva, lasciandosi trascinare dall'inerzia.
Non coltivando alcun senso d'appartenenza, si viene travolti da eventi di cui non s'afferra il significato, finendo per identificarsi con l'angoscia d'un ambiente, che si reputa ostile ed insensibile.
Al contrario, se si crea casa affondandosi vigorosamente nel letamaio che ci accoglie, si afferma d'essere al centro di sé stessi, padroni della scala che da lí porta alle stelle, in grado di mantenersi sempre in controllo ed approfittare d'ogni opportunitá per trascendere.
Ruggendo al mondo, come leone intenzionato a non perdersi nemmeno un minuto del giorno.



mercoledì 11 settembre 2019

IL PATTO.








Se il patto con il mondo vegetale, redatto da molti millenni, ma mai ratificato, entrasse finalmente in vigore, moltissime delle nostre quotidiane difficoltá esistenziali verrebbero obliterate.
Alberi decani, che si portano scritta dentro tutta la storia dell'Universo, fornirebbero libero accesso alla magia di memorie senza tempo, all'alchimia di simboli coraggiosi e di fiamme purificatrici.
Sotto una corteccia d'aspetto indifferente, celano il compendio di maestose testimonianze, un concentrato di fogli di carta ruvida ricoperta di numeri e lettere, che il batticuore del legno antico trasforma in circoli concentrici. 
Lentamente pacati, s'imprimono i movimenti di pensieri e sensazioni ch'esalano dalle radici del terreno, attendendo il compimento dei fatti, come si osserva il timido passaggio alla dimensione immanente.
Amano le riunioni, e gli odori, che s'assembrano sottili all'ombra delle fronde ispide di chi racconta leggende sdoppiate, per fondersi alla linfa, che scorre al ritmo di fisamorniche addolorate.
Spettatori all'incontro del laboratorio circostante, seminano pazienza silenziosa in milioni di pacchetti incantati, germogli curiosi, dove é indicato l'itinerario che porta alla scoperta di brillanti colorati, e cinture nere arrotolate intorno a pannocchie di granoturco.
Svettano verso il cielo delle possibilitá, e se volessimo ascoltarli, offrirebbero gli occhi per salire fino al balcone dove ci si sente piú grandi del mondo, appoggiandosi alla ringhiera delle stelle.


venerdì 6 settembre 2019

PROIETTARSI ALLA LUCE DEL GIORNO.







La piú fondamentale delle espressioni umane durante l'esistenza terrena consiste nel proiettarsi al di fuori di sé stessi, alla luce del giorno, in modo da potersi valutare, confrontandosi con chi sta attorno.
Soltanto cosí é possibile riconoscersi come individui, caratterizzandosi.
Per svelare i segreti dell'inconscio, gli aspetti nascosti e repressi che ci portiamo dentro, conviene concentrare l'attenzione sui ritratti appesi alle pareti, raffiguranti tutto ció che odiamo in noi stessi, e, di conseguenza, disprezziamo negli altri.
Si utilizzino disgustose immagini esteriori per coadiuvare il processo modificatorio della propria essenza.
Non esitiamo a prendere in prestito gli opuscoli divulgativi, impressi dai nostri piú acerrimi nemici.
Contengono materiale indispensabile per la nostra formazione, molto piú prezioso delle comunicazioni che intratteniamo con chi non ci disputa idee e comportamenti.
La funzione riparatrice del rapporto umano, spesso s'estrinseca durante conflitti, empatia e compassione fioriscono in campi di battaglia e distruzione.
È proiettandoci al livello di chi c'osteggia che imbocchiamo il cammino della rinascita..
Invece, per chi si tiene tutto dentro, avanzare é impossibile.
Preferisce ingombrarsi il paesaggio interiore, tappezzandolo con tenebrose immagini di sé stesso.

martedì 3 settembre 2019

SCATURIRANNO VERSI SUBLIMI







A chi non riesce ad abbandonarla e fuggire lontano, conviene familiarizzarsi con la cella in cui abita.
Percorra con un dito le crepe che increspano pareti imbiancate di bruma e cloro statico, e si chieda perché appaiono cosí scialbe e disadorne.
Abbassi lo sguardo fino a raggiungere il livello dove l'emozione s'attenua, prima di spegnersi come polvere di stricnina, sparpagliata sul desco querulante tra la cupa immensitá dei tormentosi.
Decida, allora, d'affastarsi dal portone dove folle disordinate premono per entrare, e concepisca lí, sui suoi due piedi, immagini di poesia, mentre suonano migliaia di liuti danzanti al ritmo cristallino di gemme ispirate dalla brezza vergine d'incenso.
Scaturiranno versi sublimi, e colori splendidi, negli occhi di chi non ha mai dipinto un ritaglio di cielo o visitato una pinacoteca.
Un mondo impuro e degradato, nella mente dell'artista si libera dalle passioni, si veste d'armonia e svolazza leggero, spumeggiando nel cuore di chi lo ama.