martedì 31 marzo 2020

SULLA GIOSTRA INCALZANTE









Sulla giostra incalzante, invaghita di statuine arruffate dai venti mnemonici, la collocazione del tempo impersona osservazioni e vaghezze, che scorrono gaglioffe come le dita di archelogi alla ricerca di vestigia perdute.
Ed é proprio nelle inezie di ricordi ammuffiti, che si nasconde la sopravvivenza liberatoria che catapulta nell'eternitá dell'essere.
Consideriamo come, l'inconsapevole esistenza che immaginiamo srotolarsi sul tappeto della memoria, sia destinata a sopravviverci, e rapidamente saturerá i locali, dove ci sentiamo protetti dai panni che indossiamo e dai gesti che ostentiamo.
Lí il presente s'inventa interpretando il passato.
La vita che vediamo non é mai contemporanea, é proiezione sconfinata di dettagli catalogati altrove, confine invalicabile d'un mondo la cui superficie si riveste di contraddizioni ed analogie insensate, piccole somiglianze, inesplicabili come le energie che sprechiamo innescando l'oblio dei sensi e la curiositá delle previsioni.





giovedì 26 marzo 2020

NELLA CASUPOLA DEI MILLE RICORDI









All'interno della casupola scalcinata che delimita il confine degli schemi abituali, si presentano incontri antichi, corrosivi del rimorso che li fotografa per rivelarne colori e componenti.
Costituiscono fardelli di cui ci si deve sbarazzare al piú presto, ma, prima di farlo, si deve innanzitutto evitare il contagio di raggi rifrangenti su muri silenziosi.
Si cammina cosí, a testa bassa, come quando si cerca di mantenersi al di fuori dello sguardo celeste che, anche quando intermittente, s'insinua appuntito nelle viscide foglie dei boschi, in tempeste di voci, emesse dal poeta che sottrae biscotti al figlio infante.
Sgradevole ed opprimente, si rivela allora il compito di chi offre sollievo e ristoro ai ricordi che minacciano d'incrostargli i sentimenti, ma, se, tenace cavalcatore, s'ostina a guadarne il corso, emanerá splendore in presenza del magma, e frantumerá di perspicacia la precisione dei contorni.




lunedì 23 marzo 2020

LE REDENZIONI MENTONO ALLA NOSTALGIA









Le redenzioni, anche quando s'innamorano perdutamente delle lacrime d'alberi di gomma, rimangono in ascolto di passi frenetici e convulsi, mentre svaniscono stropicciandosi contro malinconie solitarie che rabbrividiscono prima d'addormentarsi per sempre.
Non dimenticano mai di perlustrare il nascondiglio delle risposte, che occhi fasulli depositano su schermi bianchi e duttili, dove monotone atmosfere perdono il loro giudizio.
Ultrepassano il gelo dei ricordi guardando lo specchio delle variabili d'un campo di fragole invaso da tempestosi papaveri, arrivati lí per soverchiare il volo di farfalle vestite d'aurora e silenzio.
Sanno sognare errori, gemiti atroci e baci senza fiato, senza scomporsi, incorniciando lentamente i quadri della vita e le opportunitá che rappresentano, assumendo virtú per conformare il cuore a verbi e colori di coraggiose trasparenze, illuminate di quei profumi sinceri che tutti riconoscono a distanza.
È setacciando la polvere del cielo, che scrivono misteri distorti, rinunciando ad esagerarli, ma ripromettendosi di mentire alla nostalgia, per smascherarne l'inutilitá.







venerdì 20 marzo 2020

SPRAZZI DI BELLEZZA MOLTO ISTINTIVA









Sprazzi di bellezza istintiva attraversano incostanti i vuoti della mente, dove la luce di cuori fulminati da infarti, brulicanti d'ossido pigro ed imbronciato, s'aggira in tondo, rifiutando d'assumere toni fantasmagorici.
Mefitica e mordace, effimera quiete s'afferma tra pastiglie di cataplasma cocente dimenticate su divani esistenziali, dove, chi fruga senza rispetto, non s'inginoccha, ma danza all'ombra dei ricordi, celandosi per mezzo d'insetti contenuti tra parentesi.



lunedì 16 marzo 2020

GLI OCCHI DI CHI PARLA IN SILENZIO








Specchiandoci negli occhi di chi parla in silenzio, possiamo dimenticare il valore della distanza per camminare sulla scia di comete erranti, fermare il treno dei ricordi prima che la dinamica degli errori confonda attenzione e raziocinio, ascoltare i motivi della nebbia che risorge nella foresta quando si sente abbandonata dai profumi della notte.
Cosí, stringendo i pugni per carpire un'onda dal fondo del mare e disperdere sorrisi che sgorghino nel cuore delle montagne, i giorni trascorrono contromano, senza che nulla li possa alterare.
Disegnano ció che vogliono dimenticare, accarezzano il bisogno di sapere con dita estatiche ed imprevedibili quando scrivono il destino di chi, per non ascoltare, trattiene il fiato, raccontando frottole alle paure che lo stanno a guardare.



venerdì 13 marzo 2020

TRASFORMARE IL CIELO IN ALBERO










Per cambiare un cielo cupo, trasformandolo in albero frondoso che, nell'attesa d'un sorriso che si morda le labbra, nasconde l'orgoglio dietro il sudore annaffiato di mille peripezie, bisogna imparare a barattare sogni ed a decifrare le tentazioni della fantasia.
Non ci si sorprenda, quindi, nel silenzio di desideri amari, né si perda allegria per preservare vestiti appena nati ed ignominie fredde di parole addormentate.
Si privilegino, invece, gli sguardi amici dei rumori che scorrono, la compagnia delle emozioni che stanche margherite sbiadite illustrano su segreti sabbiosi, poco propense ad avvolgere le stelle di ombre d'altri mondi.
Chiedendo, umilmente, alle improvvise idee di cercare l'assolo della festa senza uscita, ci si lasci cadere nel pentimento di muri malandati ed impossibili da rammendare, nascondendo lí, sotto i capelli, incantevoli sapori di sembianze rarefatte ed aliti musicali.







mercoledì 11 marzo 2020

SI SCIOLGONO RUMORI, AMULETI ED ERRORI...








È in un silenzio trasparente che fremono i sussurri e s'agitano i contorni dell'immaginazione irrefrenabile.
Si sciolgono rumori, amuleti ed errori commessi in momenti disperati, e ne nascono desideri allarmati che rovistano in colline di pioggia, sbiadendo i colori di cantici ammaestrati sulla schiena dei secoli.
Navigano in punta di piedi su coltelli incrostati di nebbia e presunzione, quei ricordi cupi che confondiamo con i giochi del destino, i colpi riflessi ed amplificati che trasportano affanni come fanno le luci dell'alba su chi si riveste di lacrime notturne.
Non costituisce ostacolo ai sogni la musica indelebile che aderisce sincera a fantasie sgargianti ed accarezza l'innocenza di chi accompagna festoso corde che vibrano, sovrastando le illazioni della mente.



martedì 10 marzo 2020

DANZARE AL RITMO DEL DOLORE.









Chi si concentra esclusivamente sulla meta finale dell'itinerario, riduce l'esistenza ad una noiosa sequela di passi danzanti che, pur accompagnando il ritmo frenetico della musica piú in voga, non aiutano a valicare alcuna frontiera, ma trotterellano all'interno del perimetro disegnato sull'unica mattonella che offra qualche appoggio, per precario che possa essere.
Eppure, non é catalogando migliaia di istanti respirati a fondo per non asfissiare, che s'impedisce alle menzogne spudorate d'incatenarsi all'arca del tempo, o agli abbracci dei sospiri di spolverare le stelle che accarezzano al tramonto.
E, neppure enumerando sforzi ed incanti, ci si riconosce nei luoghi che fanno rumore o inquietano come bestemmie dai contorni chiari
Desideri e parole ch'accompagnano la vita, sono immagini riflesse su terreno melmoso, apportano briciole di consapevolezza, soltanto quando il cuore di chi raccoglie l'energia di corrersi incontro. si spalanca alla cura del silenzio, componendo note la cui sonoritá rimbomba sotto terra e lascia traccia dove nessuno andrá mai a rovistare.
Le parole di chi crede davvero sono scritte nel mare, per leggerle non basta cercarle, l'importante é saper sognare.




venerdì 6 marzo 2020

UN SOL PETALO...









Un sol petalo ribelle separa l'attesa vitale dai colossi di sabbia, che impertinenti dolori trafiggono ed accativanti sorrisi seducono in silenzio.
Tutte le emozioni terrene piovono nell'abbraccio d'un mare nascosto dalle urla del tempo.
Insegnano ad oscurarsi, le carte che il vento aggroviglia tra i rovi, i singhiozzi di chi ascolta i profumi che gli scorrono tra le dita, le medaglie che s'indossano per nascondere l'estro di giorni arroventati.
Motivano a specchiarsi in arcobalenanti raggi d'allegria, mentre fumo s'addensa su campi incolti ed idee sperdute come fiori nella neve.
Penetra dentro il colore della rugiada, ma sono di gomma le labbra che baciano l'anima.



martedì 3 marzo 2020

DA FANTASMI CI SI TRASFORMA IN PRINCIPI VITALI









Dopo un'estenuante cavalcata su terreni incolti e scivolosi, rabbrividendo all'ombra di macigni tondi ed addormentati, per poi attraversare piattaforme incrostate di chiocciole marine e fogliame sparso dal lamento degli innocenti, s'arriva a provare desiderio di giungere al precipizio estremo.
Da lí, si scorgono all'orizzonte ombre che fabbricano intrecci impossibili da districare, e sentimenti troppo feroci per essere domati, pretesti atroci, pronti a degenerare come litigi che insanguino anche strumenti musicali.
Per non farsi risucchiare dal vuoto vanesio e spudoratamente allusivo, si cerchi d'aggrapparsi alla convinzione che esistono palazzi, dentro i quali, scalinate immense permettono di viaggiare nel tempo, senza nemmeno accorgersene.
Lá si esiste singolarmente, nessuno si saluta; gli sguardi, se s'incrociano, rimangono pietrificati ed assenti.
Tutti deambulano senza farsi notare, incontri non ne avvengono, oppure si consumano senza senso, invisibili come seduzioni ed amplessi disegnati in cielo, articoli collezionati sotto il tendone ammuffito d'un bazar abbandonato prima ancora d'accogliere avventori.
Non ci si scambiano parole, né ci si sente mai sfiorare da dita allucinate.
Eppure, vibrazioni potenti s'incrociano costantemente, conducendo ad azioni coordinate in storie d'inseguimenti e sorprese dirompenti.
Materializzando i propri sogni, da fantasmi ci si trasforma in principi vitali, e, quando si scende dalla giostra per sedersi sul muretto della piazza, si possono ammirare tutte le combinazioni possibili, quadrati, piramidi e tanti ricordi pirografati, ormai smunti come il passato che li ha originati.