lunedì 11 maggio 2020

NEL FRINIRE DELLE MOLTITUDINI CAMMINANO PASSI SILENZIOSI










Nel frinire delle moltitudini camminano torride orme di passi silenziosi, vivono ansimanti turbini d'implosione eterica, alleandosi ai richiami di cupidigie gestuali, imbrigliate nel canovaccio di sementi acerbe e poco propense a germinare.
Innescano la densitá meccanica di proiezioni echeggianti ed accorate, ridestando approcci velati dal rilievo dei distacchi.
Apatiche mosse sottraggono raziocinio a pensieri agitati dall'osservazione convulsa di aculei agili e dondolanti, intenti ad accarezzare setosi merletti per riscattarli dai soprusi della mente.
Se subiscono l'influsso sfilacciato dei vuoti di coscienza, vibrano in segreto recitando il fiato di molecole evanescenti, collidono sulla parete di vertigini assordate da fragranti tepori e squallida levitá in miniatura.
Digrignando i denti, avvalorano alibi madidi d'umori e sapori ancestrali, barattano assiomi e pregiudizi affondando nella melma delle contraddizioni.
Scandendo parole goffe, estratte dalle fauci di pozzi inaciditi e ribollenti, annebbiano di vapore inconsistente il sentiero amareggiato che dipanano digrignando i denti.
In spazi appositamente riservati, occhi perduti nella sublimitá oscena del transeunte, adulano lo squilibrio torrido di cronache, pubblicate con grida eviscerate e fremiti assiemati di coaguli rappresi su brividi che scaturiscono sfuggenti dai flutti della risacca.






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