martedì 19 maggio 2020

IL RETTILE DELLA SMODATA AMBIZIONE












Viscido e prepotente, il rettile della smodata ambizione sfibra panieri colmi di prodotti della mente.
Nel contesto acceso dove si snodano, beandosi, paradigmi verbali ed indefinibili echi di flessuositá, é l'ingordigia sguaiata che confinerebbe l'intero universo in un vicolo cieco, mentre lingue biforcute disegnano spegasci nel cielo riflesso su bucce di banana.
Privando l'ossigeno di tenui intonazioni, si fissa lo sguardo nel passato, lasciandone imputridire le porzioni discinte dal rantolare di battiti ossessivi e graffiti sfacciatamente contagiosi.
La brama di sospendere arcobaleni su aridi terreni tambureggiati da grandine infuocata, disperde i suoi lamenti nel translucido sfrangiarsi di emozioni ed agguati prorompenti.
Ma, per resuscitare il fremito che appassiona fantasie, non basta plagiare canzoni ed inabissare l'illusione d'occhiate intraprendenti.
Se l'esibizionismo imbandisce raffinati sfizi, si stordiscono sciarade assetate di sfumature temerarie, si soffoca effervescenza insinuandola tra filari ammutoliti come quaderni d'ombra, si trasforma il moto d'una carezza in gestualita refrattaria ed opaca, trafugando inutili pretesti per immergersi, volteggiando, in acque destinate a prosciugarsi.







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