martedì 21 aprile 2020

ADESSO...










Fame e stupore strattonano le sere prosciugandole, piedi pesanti inciampano nel fetore di ferri appuntiti, pietosa rugiada, come brodaglia, offre umore alle orme piatte che sembrano sospiri in cerca di conforto ed esile calore.
In un angolo, il ghigno stanco d'un messaggio sabbioso rassicura il giaciglio immaginato da gabbiani sballottati a ritroso.
Annaspano nel fango nubi riflesse in vuoti tricolori. mentre labbra urticanti s'inumidiscono con movimenti circolari, nel tentativo d'inserire un cubo in un'altro.
L'acqua paffuta e banale disegna un'insolita cornice intorno al biglietto ruvido ed ingiallito, caduto dal petto capovolto dell'abbraccio incompleto ed avvelenato.
Le carezze spezzate sono pedine martoriate da continue avversitá.
Piccole mani sfiorano felpate i confini del mondo, saranno per sempre segnate, figlie affrante di cobra affamati che dilagano in campi trasbordanti.



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