lunedì 28 ottobre 2019

REALTÁ IMMAGINATA







Pur se immersi in cupa tristezza, distilliamo ragguardevoli quantitá di gioia, proiettandoci davanti agli occhi immagini gradevoli, concependo strumenti artificiali, adatti a svellere le preoccupazioni che gravano l'esistenza terrena.
Cosí, frasi che udiamo, acquistano capacitá di penetrare la scorza coriacea della diffidenza infelice, sbuffi ed insulti, corrono come fiocchi di neve cullati dalle correnti d'aria, e bagliori d'amore, s'imprimono alla pelle como marchi indelebili.
Per effetto di consapevolezza indotta, la realtá immaginata si raggruma in noi, é dolce peso che frulla nel petto, trasformandoci in fascio d'energia luminosa, che s'irradia anche attraverso gli indumenti che indossiamo.
Germoglia apparentemente a nostra insaputa, poi continua a crescerci dentro per lunghi anni, dilatandosi a dismisura come pianta lussureggiante che usurpi spazio a dubbi e paure.
S'afferma ampliandosi, ma non dilania o squarcia.
Al contrario, riempie delicatamente tutto il luogo dove ansia e sofferenza si credevano sistemate, rendendo inutile qualsiasi pensiero, parola o atto.
Ci dissuade dal cercare altro nel cuore, o negli occhi di chi ci sta accanto, non c'é piú alcun vuoto da colmare con surrogati esistenziali.
La sua pretensione ci rende immensi ed invulnerabili.



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