Sibilanti disarmonie spesso celano piaghe madide di vaporose voluttá.
Lí rincuorano sopiti plagi di essenze degradate, energizzano torpori scompensati accostandoli a tenaci sopravventi, ridestano spirali per neutralizzare disagi, ebbrezze ed ingannevoli movenze.
Attenuano cadute d'afflati che ostentano l'oblío dei sensi, trafiggono ruvidi sbandamenti di sagome opache nel chiarore di crepuscoli sguaiati.
All'eccedenza di nuvolositá onuste e smorfie screzianti di gestualitá trafelate, rispondono con leggiadre lusinghe sussurrandole a grumi d'esuberanze che s'insinuino tra richiami di passioni sconcertate.
Inarcano la distanza di silenzi pietrificati, avvicinano rimestii di caduchi rammendi ai bersagli sonori d'istanti debilitati, ammaestrano la presenza denudata di flebili sospiri ed intransigente aviditá.
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