giovedì 6 giugno 2019

SALTELLA IMPAZIENTE...








Chi é convinto che scrivere sia un mero esercizio manuale, é incapace d'attribuire adeguato valore ad una delle piú sublimi attivitá umane, non riesce a raggiungere alcuna profonditá al di sotto della superficie visibile delle realtá.
È come bambino che, invece di lasciarsi condurre per mano da un adulto disposto a svelargli i segreti del bosco, si divincola e piagnucola, prima di rifugiarsi nella cameretta dove custodisce due o tre giocattoli ormai consunti.
Merita che parole pesanti e crudeli gli invadano la mente e ne minaccino l'equilibrio logico ed emotivo.
Per non diventare un sacco incapace d'accogliere altro che rifiuti, conviene prestare estrema attenzione al richiamo della scrittura, soprattutto quando avviene nei momenti piú impensabili ed apparentemente inopportuni.
Abbandoniamo subito qualsiasi altra occupazione, per risponderle in modo affermativo.
Fissiamola intensamente in quei suoi occhi cristallini, espressivi quanto le parole che ci suggeriscono.
Lasciamo che saltelli impaziente, che corra rumorosamente in tondo, mostrandosi disposta a farsi prendere.
Poi, mentre cerca di condurci per un braccio alla scrivania, sorridiamole con tenerezza e gratitudine.
E, quando ci sembri pronta, correspondiamo senza remore il suo desiderio di concedersi.
Anche soltanto per un paio di frasi, due o tre righe scritte di getto, prima di ritornare di nuovo su questo mondo.
Ridiamole poi la libertá che esige, e di cui si nutre continuamente.



  

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