Inabissano intraprendenza gli sguardi plagiati che percorrono quei pianali dove alloggiano scaltre gestualità.
Rifuggono da aspettative sintomatiche, si corteggiano con rapsodie e paradigmi di pulsante corposità.
Evocano alchimie pungenti, agganciano esibizionismi antropomorfi per restituire all'ingegno torsioni incipienti, sminuzzano e crogiolano ogni impatto di residue impazienze.
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