lunedì 8 luglio 2019

GRIDA RACCOLTE NELLA RISAIA.





Tutto il villaggio é una grande latrina.
Circondate da canne che ne confinano la sporcizia, le strade che lo percorrono brulicano d'animali che si dedicano ad imbrattarle fino a rederle scivolose ed indecise.
Quando piove, dal liquame scaturiscono miasmi che conducono a riconsiderare la percezione delle difficoltá quotidiane.
Bambini giocano nudi inseguendosi tra i rovi, per poi, sfiniti, appoggiarsi a lastre di marmo istoriate con scritte corrose, lapidi che confermamo l'esistenza d'altri mondi, ma non ne indicano l'ubicazione precisa.
Chi é insoddisfatto della socialitá vigente,  nasconde nella sabbia foglie spinose di fichi-d'India, ed aspetta che qualcuno ci cammini sopra a piedi scalzi.
Sapendosi impunibile, incoraggia anche gli amici ad infilzarsi come pesce disorientato o eccessivamente fiducioso.
Il rumore dei trattori che trasferiscono mercanzie invendibili é assordante.
Imitare gli astori che nidificano nel campanile, porta a camminare su cornicioni stretti quanto il palmo della mano, ma, se si cade nel vuoto, si finisce sotto un cumulo d'escrementi, prima che l'erba selvaggia lo trasformi in soffice ombrello, pronto a riparare dal soffio delle altalene.
Avvolti in lenzuola di corteccia, ci s'industria a crescere a dismisura, come gramigna che invade i muri di mattoni crudi.
Ognuno gioca nel fango, nella fossa dove butta gli avanzi dei suoi pasti, la buccia fina delle patate, le cotenne andate a male, un pacco di panni imbrattati e le penne delle galline appena macellate.
Sbraitano impazienti, coloro che s'adoprano ai lavori di casa, e coltivano le lande assolate, con lance aguzze ottenute mescolando cataste di fieno con grida raccolte nella risaia.



 

1 commento:

The strange Barbara ha detto...

Finalmente ti rileggo!

Come primo post, l'imbattersi nei miasmi delle fetide risaie non è il top ma immagino che sia sempre una allegoria.
Cosa dire, c'è chi nel proprio lordume sguazza e ne va anche fiero. Poi c'è chi del proprio residuo ne fa concime per alimentare una vita (si spera) migliore.

Un abbraccio!