Giocose insinuazioni di fermenti evanescenti accostano l'audacia di contraffatti gemiti, quando si verificano istanze di pertugi, addolciti dall'incedere magnetico che la crudeltá colleziona nel regno dell'immenso.
Emettono aneliti e sibili di malcontento, rotolano sillabe per impilarle in iridi sospiranti.
Ingannano gli anemoni smemorati, sventolando drappi nella penombra inappropriata.
Demotivano stantie farine imbrattandole di cemento, lasciano orme compromettenti sugli attimi che esasperano il rincorrersi di sfumature scarabocchiate.
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